Teoria del domino
La teoria del domino fu una teoria politica statunitense, avanzata sia dai liberali che dai conservatori, durante la Guerra Fredda. La teoria asseriva che se una nazione fosse stata presa dai comunisti, le nazioni vicine satebbero cadute come pezzi del domino, in una forma di espansione imperialista.Venne sposata per la prima volta dal Presidente Eisenhower, in una conferenza stampa dell'aprile 1954, e venne originarimente applicata all'Indocina (che comprende il Vietnam). Molti oppositori dell'intervento in Vietnam ritenevano che la teoria fosse enormemente esagerata. Dopo che il Vietnam del Nord prese il potere nel 1975, anche Laos e Cambogia "passarono al comunismo", spingendo alcuni a concludere che la teoria del domino era stata confermata. Altri fecero notare che il Laos era stato dominato dal Vietnam del Nord per anni e che i Khmer Rossi cambogiani erano nemici dei vietnamiti. Richard Nixon disse una volta che il più forte argomento a favore della teoria del domino era che "i pezzi del domino ci credono", e quindi c'era spesso paura, nelle nazioni confinanti con stati comunisti, che i loro governi fossero a rischio di sovversione. Questa paura portò a politiche come quelle dell'alleanza NATO e ad altre forme di contenimento, dedicate a proteggere le nazioni non-comuniste dal "cadere".
Alcuni studiosi di sinistra, in particolare Noam Chomsky, credono che la "vera teoria del domino" era che se una nazione si sviluppava con successo in uno stato socialista, indipendente da interferenze straniere, le altre nazioni avrebbero seguito il suo esempio. Chomsky chiamò quasta la "minaccia del buon esempio", e crede che questa sia la principale ragione per l'intervento statunitense in nazioni altrimenti insignificanti come Cuba, Guatemala, Timor Est, ed Angola. Questa teoria è stata criticata per aver minimizzato il ruolo dell'Unione Sovietica nel Terzo Mondo.
La teoria del domino è stata abbandonata da molti dei suoi originali propositori, ma continua ad essere usata come argomento per gli interventi militari. Attualmente viene spesso applicata negli Stati Uniti per richiamare l'attenzione sulla potenziale diffusione nel Medio Oriente, sia della teocrazia Islamica che della democrazia liberale. Durante la Guerra Iran-Iraq, gli Stati Uniti, e molte altre nazioni occidentali, appoggiarono l'Iraq, temendo una diffusione della teocrazia radicale iraniana in tutta la regione. Durante la Seconda guerra del Golfo del 2003, molti neoconservatori americani hanno sostenuto che invadendo l'Iraq sarebbe possibile implementare un governo democratico e diffondere democrazia e liberalismo in tutto il Medio Oriente.